“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” Italo Calvino

Castelnuovo Rangone - Perché non si rispettano le leggi dello stato Italiano sul 5g

La serata del 16 Aprile all’incontro sulla nuova tecnologia 5G promossa da AIF ambientinforma, insieme a Medicina Democratica , ISDE , Legambiente, RIMSA  , è stata un momento importante di vera informazione in merito ad una nuova tecnologia che nei prossimi anni ci vedrà coinvolti tutti ( ora 5 città in Italia) dato l’elevato interesse delle multinazionali delle radiofrequenze e la quasi certa sudditanza della politica in materia.



Relatore della serata il dott. Andrea Vornoli , ricercatore presso l’Istituto Ramazzini di Bologna, centro nel quale da decenni si verificano gli impatti negativi sulla salute dell’uomo di svariati composti od elementi, amianto , metalli, pesticidi , etccc
Un milione di antenne per km quadrato, questa la cappa di frequenze nella quale ci troveremo avvolti , una scatola di trasmissione ogni 100 metri, insieme ai risultati concomitanti e sovrapponibili sui ratti in laboratorio, degli studi effettuati in USA e al Ramazzini su determinate cellule con esposizione per 3 anni al 2G, risultati che sono stati portati in Parlamento dal Ramazzini stesso pochi mesi fa in Commissione insieme a Legambiente e ISDE medici per l’ambiente nell’audizione della Commissione ad oc



Il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE e il Consiglio di Stato
Sentenza del Consiglio di Stato n. 2495 del 2015
“L’applicazione del principio di precauzione comporta dunque che, ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da una attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri debba tradursi in prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche, anche nei casi in cui i danni siano poco conosciuti o solo potenziali
Come noto, il richiamato principio di precauzione fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, ponendo una tutela anticipata rispetto alla fase dell'applicazione delle migliori tecniche proprie del principio di prevenzione”.

Siamo ormai abituati purtroppo a scrivere leggi o a delegare al Consiglio di Stato di scriverle per poi non tenerne conto, forse in questo caso sarebbe opportuno che le leggi fossero utilizzate per tutelare la salute fino in fondo , senza creare nessun allarme,  visto anche che molte regioni in UE stanno fermando la sperimentazione del 5g, Bruxelles compresa, in quanto viene violato il principio che riporto del consiglio di Stato e anche l’art 191 del Trattato UE
Utile sarebbe accogliere il grido di allarme lanciato dal Presidente del Comitato Scientifico  di ISDE  dott. Agostino di Ciaula che rivolgendosi al Presidente del consiglio con una lettera accorata così concludeva:
Un minimo di prudenza sarebbe stato opportuno. Sarebbe stato opportuno che la somministrazione senza consenso informato del 5G fosse stata preceduta da un coinvolgimento concreto degli enti deputati alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Ministero dell’Ambiente, ISPRA/ARPA), dalla previsione di adeguati protocolli di monitoraggio, da una valutazione di rischio che tenga in adeguata considerazione le evidenze scientifiche disponibili, da una revisione in senso più cautelativo della inefficace normativa vigente e dall’adozione di tutte le misure utili a ridurre l’esposizione soprattutto dei soggetti più vulnerabili. A chi mi accuserà di allarmismo chiedo cosa sia peggio: essere allarmisti semplicemente perché si propone prudenza sulla base delle evidenze scientifiche disponibili o essere incoscienti e sottostimarle o addirittura ignorarle completamente in attesa di possibili danni misurabili solo a posteriori ? Le lezioni del passato sono importanti e non imparare dagli errori commessi è un lusso che non possiamo più permetterci.
Dott. Agostino Di Ciaula
Presidente Comitato Scientifico ISDE Italia (medici per l’ambiente)


Roberto Monfredini 
Presidente AIF Ambientinforma

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