Annullata senza rinvio per intervenuta
prescrizione del reato di disastro ambientale la sentenza della Corte
d'appello di Torino sulla strage dell'Eternit. La Suprema Corte dopo
appena due ore di camera di consiglio ha accolto la richiesta del procuratore generale, Francesco
Iacoviello. Al di là del linguaggio processuale, il senso è chiaro: non
c'è nessun colpevole, non da un punto di vista giudiziario, per
l'inquinamento di Eternit che ha fatto tremila morti causando tumori ai
polmoni nella popolazione di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli.
"Annullamento
senza rinvio della condanna a 18 anni per Stephan Schmidheiny perché
tutti i reati sono prescritti". E' quel che aveva chiesto a sorpresa il
pg. E poche ore dopo è arrivata la conferma. "Vergogna, vergogna", hanno
urlato i parenti delle vittime subito dopo la lettura del verdetto che
cancella anche il diritto a tutti i risarcimenti per i familiari e le
istituzioni locali.
Link Video
La sentenza è
stata accolta con incredulità dai parenti delle vittime e dai
rappresentanti delle istituzioni che si sono occupate delle morti per
amianto e che erano in aula. "Sono sconvolta. Siamo dispiaciuti e
increduli ho bisogno di qualche ora per capire come reagire, devo
discutere con la giunta prima di prendere qualunque provvedimento", ha
detto il sindaco di Casale Monferrato, Concetta Palazzetti.LEGGI Il manager svizzero Schmidheny: "Basta processi ingiustificati"
A
Roma c'erano tantissimi familiari delle vittime di Casale Monferrato,
Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli. Figli e nipoti di operai o semplici
cittadini che sono morti di mesotelioma pleurico, il tumore provocato
dall'inalazione di polveri d'amianto nei quattro stabilimenti italiani
della multinazionale elvetico-belga.
Non si arrende
il pm Raffaele Guariniello: "Non bisogna demordere. Non è una
assoluzione. Il reato c'è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli
omicidi. La Cassazione non si è pronunciata per l'assoluzione. Il reato
evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo
quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto
mesi fa, in cui ipotizziamo l'omicidio". "Questo non è il momento della
delusione, ma della ripresa. Noi non demordiamo".
"All'Inail i
costi per le sole prestazioni mediche ai lavoratori colpiti dalle
patologie provocate dall'amianto sono costate 280 milioni di euro che
non si recupereranno più perché il verdetto della Cassazione ha demolito
in radice questo processo", ha commentato l'avvocato generale
dell'Inail, Giuseppe Vella. LEGGI Chiamparino indignato / BLOG La beffa della giustizia di LIANA MILELLAOra l'Inail, così come l'Inps, è stata condannata al pagamento delle spese legali, la cui cifra per ora non è nota.
I due enti avevano fatto ricorso per non essere stati ammessi come
parte civile dalla Corte di appello di Torino. Condannato a pagare le
spese legali anche un parente di una delle vittime dell'amianto che era
stato escluso dal diritto degli indennizzi.
La sentenza annullata per prescrizione è quella del 3 giugno 2013 dalla Corte d'appello di Torino, che aveva condannato l'imputato a 18 anni di reclusione per disastro doloso.
Renzi: "Cambiare la prescrizione". O
una vicenda come Eternit "non è un reato o se è un reato ma prescritto,
vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione"
perchè "non ci deve essere l'incubo della prescrizione". Così il premier
Matteo Renzi: "le domande di giustizia - osserva - non vengono meno"
nel tempo.
Fonte:
Repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento