EMILIANA ROTTAMI (San Cesario – Reggio Emilia) AD UNA SVOLTA: LʼAPPORTO DI MEDICINA DEMOCRATICA E DI ISDE
Sta volgendo al termine una lunga e snervante battaglia tra cittadini, proprietà, istituzioni , associazioni, durata oltre 30 anni, nella quale il territorio è stato ritenuto il bidone dei rifiuti, in questo caso il vetro , ed i timbri e le autorizzazioni o le micro sanzioni erano il pass per continuare a ritenere che tale deposito di vetro fosse non una DISCARICA ,ma un centro trattamento per materie prime seconde atte al recupero.
Si sono occupati tutti i media nazionali e locali per anni di questa situazione nella quale i cittadini prossimi allo stabilimento lamentavano bruciori e gonfiori ad occhi e vie respiratorie, forme asmatiche e sintomi che difficilmente si sarebbe potuto attribuire con correlazione certa allʼimpianto in questione.
Negli ultimi due anni sia la conferenza dei Servizi che le relazioni ARPA e AUSL ad essa collegata hanno dimostrato la presenza di valori elevatissimi mediante aspirazione per giorni di particelle di polvere di vetro ( 24.000 particelle per mc) nelle aree circostanti e lʼAUSL ha confermato che potevano sussistere problematiche relative alla salute delle persone.
Questi pareri, certamente hanno giocato un ruolo determinante nella ultima AIA emessa nei confronti della ditta con vincoli restrittivi quali la integrale copertura dei cumuli di vetro macinato visibili anche dalla autostrada A1. Una vicenda assurda che getta fango sulle attività finalizzate a riciclare quanto raccolto in modo differenziato dai cittadini : nellʼarco degli ultimi cinque anni i quantitativi di vetro in giacenza presso lo stabilimento di via Bonvino sono aumentati di circa il 50% passando da 80.840 tonnellate a 123.498 tonnellate.
Presso lo stabilimento di via Verdi, Arpae ha più volte richiesto la riduzione dei cumuli di rifiuti vetrosi trattati ma senza risultati visibili e nonostante il palese mancato rispetto delle norme sia sui tempi di stoccaggio che sulla prevenzione di emissioni diffuse dai sistemi di deposito (semplici cumuli sempre più alti allʼaperto).
Non irrilevante è stato certamente lʼapporto che Medicina Democratica ha dato nella realizzazione della serata informativa del 10 Ottobre 2016, centrato sull ʼaspetto della Salute e che senza creare allarmismi con medici qualificati anche di ISDE, si è affrontato lʼaspetto delle polveri di vetro nellʼalbero respiratorio e le conseguenze sulla salute.
Riporto il comunicato successivo a tale incontro:
Tanta gente e tanta rabbia. Se qualcuno pensa che i cittadini di San Cesario siano rassegnati a respirare polvere di vetro, si sbaglia. Questo è quanto emerso ieri sera, nella serata organizzata dallʼAssociazione “Ambientinforma”, che ringraziamo, per informare sulle possibili conseguenze per la salute pubblica, dopo che le ultime analisi di Arpa hanno rilevato in centro abitato la presenza di polveri di vetro inalabili e respirabili. I cittadini non possono accettare che, in tanti anni, non siano stati presi provvedimenti efficaci nei confronti della ditta Emiliana Rottami, che anzi, recentemente,
è stata autorizzata fino al 2031. Ben poco è stato fatto sul fronte della prevenzione, come
rimarcato dagli stessi relatori, Prof.ssa Borella dell ʼUniversità di Modena, Prof. Morandi, primario di chirurgia toracica al Policlinico di Modena e Dott. Miserotti, dellʼAssociazione Medici per lʼAmbiente.
Respirare polveri di vetro fa male. Non stiamo parlando di polveri che con un colpo di tosse vanno via, quelle rilevate in paese entrano nei polmoni e possono andare in circolo raggiungendo altri organi. LʼUSL lo ripete da anni, gli stessi relatori ieri sera lʼhanno ribadito più volte, le polveri di vetro sono inalabili e respirabili, i rischi per la salute pubblica, in particolare per i soggetti più sensibili quali bambini e anziani, non possono essere esclusi. Presente in sala il Sindaco, Gozzoli, contestatissimo ed in evidente difficoltà. Perché dopo quarantʼanni, i cumuli di vetro dello stabilimento di via Verdi sono ancora scoperti? E pensare che sono proprio in fronte ad una zona residenziale, ai campi sportivi frequentati ogni giorno da centinaia di bambini? Cosa respirano questi bambini? Tutto quello che hanno potuto fare i nostri Amministratori è stato unicamente far coprire i cumuli di via Bonvino, con teli raffazzonati, che svolazzano da tutte le parti, come riferito da un residente della zona. La rabbia è tanta, ma i cittadini non mollano e chiedono, al pari dei Relatori e del Presidente di AIF, Roberto Monfredini, lʼadozione di provvedimenti efficaci nei
confronti della ditta, affinchè venga finalmente fatto rispettare il principio di precauzione. Le ordinanze dei nostri Sindaci, fino ad oggi, a cosa sono servite, se cʼè mai stato il coraggio di farle rispettare?
Entro Gennaio 2019 si dovrebbe concludere un iter normativo / amministrativo con scelta del concordato/ fallimento, arrivando al capolinea di una situazione che non era certamente sostenibile, abbandonata persino dal Gestore Rifiuti negli ultimi anni, e che potrebbe mettere la parola fine ad una situazione surreale nella quale quando negli anni passati il vetro in RER veniva recuperato al 90% , Modena aveva valori dal 30 al 50 %. Certamente ora lʼaspetto più importante risiede nella tutela del posto di lavoro o nella sua mobilittà , e di questo vedremo cosa le forze istituzionali e sociali saranno
in grado di mettere in campo, bonificando anche lʼarea che non può certamente restare tale.
Roberto Monfredini - Modena
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