Vignola, 5 marzo 2015
“Si può fare senza Hera?”
Sì
Il Comune di Forlì dimostra che è possibile.
L’ex Sindaco Roberto Balzani apre così la serata: “Sapevamo che il tema
dei rifiuti era importante, ma solo ora ci rendiamo conto di quanto sia
incisivo per la società del futuro post – incenerimento.
La raccolta
differenziata ha un senso solo se il materiale viene recuperato, non
incenerito”.
Molto efficace la nuova definizione di rifiuto come
“bene comune”, una risorsa economica di cui sono proprietari tutti i
cittadini. Da qui la necessità di tornare a controllare questa risorsa.
“Dobbiamo decidere – prosegue Balzani – se andare in questa direzione o
continuare con le deleghe demandando ad altri le scelte non solo sulla
destinazione dei rifiuti, ma anche sulle tariffe ai cittadini”.
Questo è il ruolo della politica, fare scelte.
Non subire passivamente
scelte fatte da altri.
Le multiutility devono tornare ad essere degli
strumenti a disposizione delle pubbliche amministrazioni, mentre oggi
sono attori perché i Comuni non controllano più nulla. Oggi sono le
multiutility che dettano la politica ambientale della nostra Regione e
non la Regione stessa. Non è un problema di colore politico, ma di
democrazia, di cultura e di economia.
La concreta possibilità di
avviare un percorso alternativo ad Hera, esposta dall’Assessore del
Comune di Forlì Alberto Bellini, si traduce in una gestione dei rifiuti
in-house, che permetterà la “separazione tra proprietà del rifiuto
(raccolta) e gestione (smaltimento e recupero), con uno stop al
monopolio del ciclo integrato dei rifiuti”.
Bellini ha dimostrato,
dati alla mano, che ogni 15 punti percentuali di raccolta differenziata
(e riciclata) corrispondono a 630 milioni di euro di risparmio all’anno
su base regionale.
“Il fatto è che ridurre il costo del servizio
(abbassare le tariffe) non conviene al gestore, la riduzione energetica
da inceneritore non è un business per il gestore, ma solo per la
collettività”. Ecco il vero conflitto d’interessi.
“Il tema non è
la scelta tra pubblico o privato, ma la libertà delle Istituzioni a
regolare il servizio” per decidere in tutta autonomia quali fasi gestire
internamente e quale ruolo affidare al gestore.
Perde di
significato anche il tanto atteso bando di gara, oggi rinviato al 2016,
per un nuovo metodo di gestione dei rifiuti. “Siamo in regime di
monopolio, non ha senso fare una gara perché si presenterebbe un unico
concorrente. Una gara non spezza il monopolio, una gara non ci consente
la separazione proprietaria tra la raccolta e lo smaltimento-recupero”.
Impossibile riassumere la più che convincente relazione di Stefano
Ambrosini, giovanissimo Assessore di Gardone Riviera, che pur essendo un
comune ad alta pressione turistica ha raggiunto altissimi livelli di
differenziata con l’introduzione del porta a porta a tariffazione
puntuale.
In conclusione, non c’è bisogno di chissà quali
invenzioni, basta “copiare” da questi Comuni coraggiosi seguendo il loro
esempio.
Volere è potere e se Forlì può fare senza Hera, possiamo farlo
anche noi.
Paola Forghieri
Consigliere AIF
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