“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” Italo Calvino

ISDE - Osservazioni di carattere scientifico sul caso Laminam

Nei giorni scorsi l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) ha inviato ad AUSL, Assessore Regionale all’ambiente, Paola Gazzolo, e alla Sanità, Sergio Venturi, una lettera dove vengono riportare osservazioni di carattere scientifico sul caso Laminam.
In breve, la lettura dei documenti prodotti da Ausl ha suscitato nei medici ISDE “qualche perplessità perché i giudizi espressi riguardanti gli impatti ambientali della ditta Laminam non sono omogenei“.
“…le omissioni più gravi ci sembrano relative all’esclusione della verifica di possibili effetti cronici delle esposizioni alle numerosissime sostanze emesse dai camini della Laminamsostanze solo parzialmente identificate. Eppure le analisi a camino hanno dimostrato la presenza, in concentrazioni relativamente elevate, di due noti cancerogeni per l’uomo, la formaldeide e il benzene, classificati dalla IARC in classe uno (cancerogeno certo). Anche l’acido solforico è un cancerogeno sospetto, mentre gli SOx sono ritenuti un marker dell’effetto cancerogeno dovuto all’inquinamento atmosferico.”
“Le analisi dell’ARPA mostrano la presenza nelle emissioni Laminam di altre sostanze tossiche o cancerogene, così come nella relazione dello Studio Alfa e in alcune segnalazione provenienti dai cittadini. Segnaliamo ad esempio il nichel, gli isocianati (la loro degradazione termica sviluppa cianuro? Ecco una domanda cui sarebbe utile dare una risposta), l’acido cloridrico. E’ appena il caso di ricordare che le dosi correlate agli effetti cronici sono molto più basse di quelle che provocano effetti acuti, e che, per le sostanze cancerogene che agiscono alterando il patrimonio genetico, una dose innocua non esiste, o è troppo bassa per essere rilevata.”
“Vogliamo  infine ricordare, in particolare, due sentenze.
La prima riguarda un contenzioso fra Regione Emilia Romagna, Comune di Cesena e una ditta per lo stoccaggio e il commercio di residui animali (N. 02751/2014REG.PROV.COLL. N. 04457/2003 REG.RIC.). Si tratta di una industria insalubre di prima classe posta vicino all’abitato. La sentenza richiama una disposizione dell’Ente di controllo che stabiliva una distanza minima
dall’abitato di 500 metri per queste industrie, e dà torto alla ditta, per cui viene revocata l’AIA. Laminam è un’industria insalubre di prima classe. La seconda è una sentenza del Consiglio di Stato ( Consiglio di Stato n. 163 del 20/1/2015) che afferma che senza una convincente valutazione degli impatti sanitari l’AIA, anche se rilasciata, non è valida. La Laminam ha ereditato per
voltura l’AIA dalla ditta Kale Italia SRL e non ha presentato VIA per la modifica attualmente richiesta. In sostanza non esiste nessuna relazione sugli impatti sanitari che le sue emissioni possono produrre o hanno già prodotto.”
“Crediamo che sia da valutare la possibilità di attuare interventi impositivi ostativi all’ampliamento e disposizioni atte a recepire una convincente valutazione degli impatti sulla salute della attività in essereValutazione che a parer nostro deve comprendere sia gli effetti acuti che quelli cronici.
E’ anche necessario verificare lo stato di salute attuale della popolazione, attraverso opportune verifiche statistiche georeferenziate sulla incidenza e sulla mortalità da patologie teoricamente correlate con i pericoli legati alla presenza nel ciclo produttivo di Laminam di numerosi composti chimici.”
Aif Ambientinforma

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