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Nonantola - SARA Nonantola, Comitato cittadini esperti e Comune uniti: 'Un raddoppio senza garanzie non passerà'

Articolo tratto la LaPressa.it

Verifiche rigorose in ogni passaggio del raddoppio con il contributo di un esperto mondiale e l'apertura di un tavolo di confronto con l'amministrazione. Partecipato dibattito promosso da Ambiente Informa e da La Pressa a Nonantola. Gli organizzatori: 'Un importate passo avanti'


L'impegno congiunto dell'amministrazione e di uno dei massimi esperti a livello europeo di compostaggio a seguire e monitorare in maniera dettagliata e analitica i tre diversi step nei quali si sviluppa il progetto di raddoppio dell'impianto di compostaggio di via Larga di proprietà Inalca. 
L'impegno del Comitato dei cittadini a continuare a portare le osservazioni sulle criticità rilevate ed illustrate ai cittadini agli enti competenti (Comune, Provincia Regione ed Arpa), e la disponibilità della comunità Tempo di Vivere, che in open source sta divulgando nei comuni un modello naturale di compostaggio di comunità capace di trasformare lo smaltimento di umido e sfalci, da costo per la collettività e risorsa per la collettività, a portare questa modalità, anche a Nonantola'.
Sono le principali conclusioni emerse ieri sera a Nonantola, nell'incontro pubblico promosso da Ambiente Informa e da La Pressa,  il cinema teatro Arena. La serata dal clima rovente non ha scoraggiato i cittadini a partecipare (circa 80 i presenti), all'appuntamento dove era atteso Enzo Favoino uno dei massimi esperti europei in materia di impianti di compostaggio.
Perché alla fine pur trasformando anche scarti vegetali, questi, nell'impianto di via Larga (in un area agricola interessata da circa 300 famiglie) rappresentano una parte del complesso mix di scarti industriali (compreso fanghi e rifiuti derivanti dalla trasformazione di scarti di origine animale prodotti dagli stabilimenti Inalca) che compongono in entrata la materia trasformata dall'impianto SARA di Nonantola (sempre di proprietà Inalca). in un compost a destinazione industriale.
Il timore di un'intera comunità, rappresentato negli anni nelle sedi istituzionali dal Comitato con specifiche osservazioni che hanno portato a denunce e diffide nei confronti della proprietà, è quello che con il raddoppio dell'impianto (fermo da sei mesi per consentire i lavori per il potenziamento autorizzato), i problemi non solo possano ripetersi ma amplificarsi. Problemi legati alla puzza che ha condizionato per anni la vita di un'intera parte di comunità, ma non solo: William Zoboli, del Comitato dei cittadini che in questi mesi ha esaminato più di 1000 pagine di progetto, ha puntato il dito anche sul fatto che l'azienda scaricherebbe l'acqua derivante dalla lavorazione nel cavo 'Dugarola' che insieme ad un altra rete di canali fa parte del sistema idraulico del 'Canal Torbido' tutelato dalla Legge 42/2004. Un vincolo tutt'ora vigente. 
Dito puntato anche sulla tipologia di prodotto che uscirà dall'impianto, un cosiddetto 'Ammendante compostato misto' che pur destinato all'agricoltura (anche se in passato per la bassa qualità del prodotto stesso sarebbe stato distribuito gratis), potrebbe contenere materiali plastici, vetri, metalli, inerti e litoidi; materiale che sarà utilizzato dall'Azienda Agricola Corticella (sempre di proprietà del gruppo Inalca) 'nonchè' - si legge nell'atto autorizzativo - da stabilimenti produttori di fertilizzanti ed altre aziende agricole della provincia di Modena', andando così a cozzare (almeno sulla carta), con i vincoli imposti dalla direttiva per la produzione di Parmigiano Reggiano, tutelata dal relativo consorzio. 
Al netto che il raddoppio dell'impianto porterà il passaggio da una quantità di materiale conferito dalle 16.000 tonnellate annue alle 30.000 che comporterà il passaggio di 24 automezzi pesanti al giorno in entrata con picchi di 8 camion all'ora. 
Illuminante, nel merito della tipologia dell'impianto di Via Larga e del raddoppio previsto, l'intervento di Enzo Favoino, uno dei maggiori esperti europei (consulente del parlamento europeo), in materia di impianti e sistemi di compostaggio.  'Nel caso specifico di questo impianto pare che oltre a prevedere lavorazioni al chiuso, al fine di trattare le arie generate dalla lavorazione, lo strumento più indacato sia quello dei bio-filtri. Da quanto risulta nel nuovo impianto sono previste anche le cosiddette 'torri di lavaggio', presumo a monte del bio-filtro perchè questo aumenta la capacità di abbattimento del bio-filtro'. Un piccolo sospiro di sollievo nella platea accaldata, composta da molti cittadini che per anni hanno dovuto convivere e subire gli effetti insopportabili della 'puzza' proveniente dall'impianto. 

'In situazioni delicate, come potrebbe essere questa - ha proseguito Favoino -  vengono chiuse anche le fasi di maturazione, per evitare le zone cosiddette parassite di produzioni di odori. Il grado di presidio deve dipendere dalla concentrazione di materiale, distanza dall'abitato, tenendo anche conto delle condizioni meteo-climatiche della pianura di padana che non consentono, come in altre regioni, la presenza di una ventilazione capace di disperdere gli odori. Elementi e valutazioni che sono pronto ad approfondire unitamente al Comune ed ai comitati mano a mano che i lavori di ampliamento procederanno'.
Considerazioni che l'Assessore all'ambiente del Comune di Nonantola, Enrico Piccinini, presente in sala, ha condiviso nell'ottica - dice - 'che ha sempre animato la nuova amministrazione fin dall'approvazione del progetto di raddoppio, arrivata a pochi mesi dall'insediamento della nuova giunta. Da subito, consapevoli sia dei problemi avuti in passato e alla storia dell'azienda anche nel merito delle criticità rilevate, abbiamo voluto porre dei paletti a garanzia dell'impatto del nuovo impianto, molti dei quali evidenziati nella relazione di Favoino.  Credo che avere ottenuto l'obbligo di verifica in 3 step delle fasi di raddoppio sia stato un grande risultato che ci consente di valutare in ogni passaggio l'impatto e se questo corrisponde all'applicazione degli strumenti di riduzione dell'impatto stesso. Faremo una mappatura degli odori, attraverso un censimento esteso alla popolazione che risiede nell'area al fine di intervenire più efficacemente, ottimizzare il lavoro di monitoraggio che intendiamo fare con i cosiddetti nasi elettronici'. Utiizzo di strumenti di ultima generazione non spesso disponibili (ARPA Emilia Romagna per esempio ne ha solo uno a disposizione), che l'esperto Favoino ha suggerito al Comune di chiedere all'azienda di contribuire a mettere a disposizione. 
In ultimo è stato affrontato la questione legata alla destinazione dell'umido e degli sfalci prodotti e raccolti nel comune di Nonantola e non solo. Perché la destinazione ad impianti come quello di via Larga, non solo sarebbe costosa (lo smaltimento di tale genere di scarti costa al comune circa 65 euro a tonnellata), ma non risponderebbe nemmeno alla produzione di un compost utilizzabile dalla comunità (perché miscelato con altri rifiuti e fanghi), come invece potrebe essere quello derivante da una trasformazione naturale, e appunto di comunità, degli sfalci e dell'umido. Soluzione che potrebbe trasformare lo smaltimento e la trasformazione degli sfalci e dell'umido in un'opportunità di risparmio prima, e di guadagno per tutta la collettività poi. Una soluzione possibile ora anche per la legge che consente impianti 'casalinghi' fino a dieci tonnellate. Una soluzione che per la propria comunità, e come servizio di consulenza a costo zero per i comuni dell'Unione Terre d'Argine, sta portando avanti l'associazione Tempo di Vivere. Rappresentata nella serata da Mario Romeo e da Antonio Ciao. 'Possiamo mettere a disposizione anche del Comune di Nonantola la nostra esperienza. Pensate che l'Unione Terre d'Argine paga più di 2 milioni di euro l'anno per smaltire umido, sfalci e ramaglie. Con il nostro sistema di compostaggio di comunità, basato sulla fermentazione naturale, produciamo a costi bassissimi compost di altissima qualità tale da essere utilizzato anche per l'agricoltura biologica. Dai cumuli creati che da soli raggiugono al loro interno temperature anche di 60 gradi, noi facciamo addirittura passare delle serpentine per la produzione di acqua calda ad uso domestico e con la quale riscaldiamo anche le nostre case. Siamo a disposizione per metterci a fianco dei cittadini e portare avanti queste soluzioni, ora consentite dalle legge, anche a Nonantola'

Soddisfatto Roberto Monfredini, di Ambientinforma, organizzatore dell'evento: 'E' finito il tempo delle contrapposizioni che non portano a nulla. Questa sera sostituendoci ad una funzione che dovrebbe essere esercitata dal pubblico, abbiamo proposto una serata di analisi e di confronto di alto livello su un tema caro a tutta la comunità di Nonantola, avvaledoci di uno dei maggiori esperti europei dei sistemi di compostaggio. E siamo usciti da questa sala facendo un passo in avanti al quale ne potranno seguire tanti altri. Abbiamo costruito un nuovo percorso di dialogo e di collaborazione importante tra i vari soggetti coinvolti finalizzato a prevenire i problemi di un tempo e a garantire che il raddoppio dell'impianto (posto che sia realizzato), avvenga con l'adozione delle più moderne tecnologie in termini di impatto. Comiitato dei cittadini, esperti del settore, amministrazione pubblica insieme in un percorso basato sulla conoscenza e su un modo maturo e consapevole di affrontare i problemi al fine di costruire nuove e possibili soluzioni'

Gianni Galeotti

Nonantola , 23 giugno 2017, cinema Arena Nonantola: iniziativa sul raddoppio dell'impianto Sara-Inalca di Via Larga-Nonantola e sul compost

Carissimi 

vi invitiamo il  prossimo 23 giugno presso il cinema Arena (Nonantola) alle ore 20,30, ad un importante incontro di livello Nazionale sul tema del raddoppio dello stabilimento SARA-INALCA, sito in località Via Larga, e sulla produzione di compost.
Sarà infatti con noi uno dei massimi esperti Nazionali del settore: il dott.Enzo Favoino.
In allegato la locandina che pubblicizza l'evento.
Come noto questo impianto che incamera rifiuti ed altro anche provenienti da lavarazioni carni di INALCA, sorge su una porzione di territorio posta all'interno dell'Unione dei Comuni del Sorbara, in località Via Larga di Nonantola, giusto a ridosso della zona di riequilibrio ecologico della Partecipanza Agraria  denominata "il Torrazzuolo", inclusa nel protocollo di Kyoto ed è da oltre 20 anni che crea problemi alla popolazione e alle autorità.
Ora si è deciso di raddoppiarne la capacità.

Confidando nella vostra collaborazione (e presenza),

Grazie