“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” Italo Calvino

CITTERIO CONTRO RETEAMBIENTEPARMA

La ditta Citterio Spa ha citato in giudizio per diffamazione Serioli Giuliano e Reteambienteparma
Sono passati 3 anni da quando ci siamo opposti alla costruzione dell'inceneritore Citterio e poi al suo funzionamento.
Perché l'abbiamo fatto e continuiamo a farlo?
Riteniamo che gli scarti organici animali (SOA) derivati dalla produzione del prosciutto non debbano essere considerati fonti rinnovabili di produzione di elettricità e calore, in quanto già soggetti a riutilizzo quali ingredienti per la produzione di mangimi animali.
Bruciare scarti o rifiuti che possono essere soggetti a riutilizzo, riciclo e riuso è assolutamente sbagliato, e si contribuisce in tal modo ad accrescere le emissioni nocive già largamente presenti nell'aria che respiriamo, nonché ad accrescere la CO2 immessa in atmosfera perché l'azienda utilizza, se funziona, solo un terzo del calore prodotto.
A spiegare l'effetto della combustione di biomasse è lo stesso De Munari, direttore di ARPA che dice : “ fanno fede le certificazioni della ditta ampiamente all’interno dei range stabiliti dalla Regione. Di essi risponderà civilmente e penalmente. In ogni caso, ha continuato, mi meraviglio che in una zona ad alto inquinamento, una zona rossa, si vogliano autorizzare da parte della Regione centrali a biomassa che graveranno ulteriormente di polveri e di azoto un ambiente già compromesso”

Ci accusano di diffamazione
per aver detto che è un inceneritore.
Ma la Comunità Europea afferma che i SOA, se bruciati, diventano automaticamente rifiuti.
La stessa autorizzazione, rilasciata dalla Provincia in conferenza dei servizi, dichiara di autorizzare la combustione di rifiuti R1 ed R13.
Se qualcosa brucia rifiuti, come dovrebbe essere chiamato?
Ci accusano di diffamazione per aver sostenuto più volte che il grasso brucia male per l'elevata acidità dovuta alla stagionatura e che sarebbero stati costretti ad usare dei tensioattivi per dividere la parte acida dai trigliceridi.
Abbiamo solo spiegato ciò che è in realtà avvenuto: lo sversamento nel Rio S. Ilario del grasso così trattato. Per tale sversamento la Ditta è stata denunciata dalla Provincia all'autorità giudiziaria.

Arpa aveva precisato la situazione a seguito di una nostra interlocuzione.
“Arpa, proprio perché spetta a questo Ente verificare le cause dello sversamento anomalo, ha provveduto ad effettuare propri accertamenti nelle date di 11/07/14, 17/07/2014, 30/08/2014 ed ha relazionato agli Enti competenti, Provincia e Comune, con proprie note: prot, 7939 del 17/07/14, prot 8365 del 28/07/14, prot. 10090 del 8/9/14. In particolare con quest'ultimo protocollo Arpa ha relazionato a comune, Provincia in merito a tutti gli interventi effettuati dall'11/7/14 al 30/08/14, attribuendo la responsabilità degli sversamenti di materiale biancastro nel Rio di Sant'Ilario alla ditta "Giuseppe Citterio SpA" e chiedendo l'emissione di provvedimenti amministrativi agli Enti preposti. La Provincia a seguito di quanto relazionato da Arpa ha quindi emesso specifico provvedimento di diffida in data 15/09/14 nei confronti della ditta Giuseppe Citterio SpA”.
Così in effetti è stato.
La Provincia con determina del 15 settembre “diffida Giuseppe Citterio SpA dall'effettuare operazioni gestionali da quanto previsto ai sensi del D lgs n° 152/06, in particolare, diffida dallo scaricare acque reflue diverse da quelle qualificate come meteoriche di pluviali, sia attraverso scarichi terminali o sfioratori senza adeguate autorizzazioni in materia.

Ingiunge a Citterio, entro 7 giorni dal ricevimento della presente, lo stato degli scarichi specificando le motivazioni che hanno causato le difformità riscontrate. Ingiunge, altresì, a Citterio di trasmettere entro 30 giorni alla Provincia documentazione relativa all'acquisizione della suddetta domanda di parte dello Sportello Unico delle Attività Produttive nel suddetto termine. Si precisa che l'istanza, oltre alla richiesta per scarichi idrici, dovrà comprendere anche le eventuali richieste relative a titoli abilitativi necessari per lo svolgimento dell'attività di lavorazione della carne suina”.
Rete Ambiente Parma si è fatta portavoce presso la minoranza del consiglio comunale di Felino perché sia chiesta una seduta apposita del consiglio sul cogeneratore Citterio, le problematiche ambientali connesse, la diffida emessa dalla Provincia di Parma nei confronti dell'azienda.

Ci accusano di diffamazione
per aver affermato che bruciando grasso, il fosforo dei fosfolipidi, presente nelle molecole dello stesso, avrebbe gravemente corroso le parti del motore.  Cosa che è puntualmente avvenuta.
Il motore dell'inceneritore, partito il 1° luglio 2014, ha funzionato solo 4 mesi ed il 5 novembre è letteralmente grippato.
Le incrostazioni carboniose ed il fosforo hanno completamente rovinato camera di scoppio e pistoni.
La ditta ha fatto rifare il motore in febbraio/marzo ed il  motore è ripartito solo il 7 aprile 2015.
La dottoressa Anelli, funzionario della Provincia, ha dichiarato in assemblea pubblica a Felino di non essere stata minimamente informata, ma di averlo saputo da un nostro articolo del marzo 2015 e di essersi attivata di conseguenza.
Ci accusano di diffamazione per aver sostenuto nel settembre scorso che l'odore pungente che la gente del posto sentiva la notte era dovuto al lavaggio del grasso con acido solforico (per far precipitare per via chimico-fisica il fosforo, che si era già dimostrato così corrosivo).
Puntualmente sono arrivate rimostranze alla Provincia per odori molesti al sistema depurativo di Felino, cui fa capo quello della ditta Citterio.
Conseguentemente la Provincia ha convocato Citterio, a fine ottobre, ad un incontro, presenti le stesse autorità di conferenza dei servizi, in cui renderne conto.
La Provincia ha ordinato un esame a vista del sistema depurativo della ditta per la presenza di odori assimilabili all'acido solfidrico.


A noi pare che il ruolo informativo svolto da Rete Ambiente Parma si sia limitato all'interpretazione della relazione tecnica dell'azienda, dell'autorizzazione rilasciata da Provincia e soprattutto dei fatti  realmente accaduti da quando l'inceneritore è stato messo in funzione. La competenza di cui abbiamo sempre dato prova è dimostrata dall'attenzione con cui il blog è seguito dai cittadini e dalla disponibilità al dialogo con noi da parte della dott.ssa Anelli di Provincia e dal dott. De Munari di Arpa.
Reteambienteparma
Serioli Giuliano

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