“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” Italo Calvino

Manifesto "STOP Glifosato"

Premessa

Il  glifosato  è  una sostanza attiva  impiegata  per la sua azione erbicida sia  su  colture  arboree  che  erbacee  e  in aree  non  destinate alle colture agrarie.  Gli  erbicidi  a  base  di  “glifosato” sono  largamente  utilizzati  per  il  controllo  delle  piante  infestanti e indesiderate perché  non 

sono  selettivi:  infatti  eliminano  tutta  la vegetazione.

Il Glifosato è il pesticida più utilizzato al mondo essendo presente il 750 formulati tra i quali il Glinet® e il Roundup®, ed è il diserbante collegato alle sementi Geneticamente Modificate (OGM) di mais, soia e cotone il cui DNA è stato manipolato da Monsanto per resistere al suo diserbante commercializzato, appunto, sotto il nome di Roundup® e definito dalla ditta produttrice “ecologico e biodegradabile”. 

 

 

Esposizione e conseguenze

Persone,  piante  e  animali  possono  essere  esposte  in molti  modi  al  “glifosato”  e  ai  prodotti commerciali che lo contengono, come il Roundup®. Agricoltori, semplici passanti e altri operatori possono essere esposti a queste sostanze durante le applicazioni. La stessa cosa succede agli habitat naturali che si trovano nelle vicinanze dei campi irrorati: vengono contaminati dal vento che  trasporta  l'erbicida.  Le  irrorazioni  aeree  sono utilizzate  su vaste moncolture di alcune specie vegetali, con  crescente  rischio  di  esposizione accidentale alla sostanza chimica da parte delle popolazioni vicine o degli habitat naturali.  

Mesnage et al (2014) hanno riportato, in una loro importante pubblicazione scientifica,  che le formulazioni commerciali contenenti “glifosato” sono 1.000 volte più tossiche del solo principio attivo, rivelando esserci effetti sinergici tra i componenti dell' erbicida.

Il 20 marzo 2015 lo IARC (International Agency for Research on Cancer) l'autorevole agenzia dell’OMS per la ricerca sul cancro, ha  reso pubblico un documento che dichiara  il  glifosato “cancerogeno” e “potenziale cancerogeno per l’uomo”. Una definizione che conferma la certezza che il pesticida è cancerogeno per gli animali, quindi fortemente rischioso anche per l’uomo. Infatti in uno studio pubblicato su 'The Lancet Oncology' dopo tre anni di ricerche coordinate da 17 esperti in 11 paesi, rivela una forte correlazione epidemiologica tra l’esposizione al glifosato e il linfoma non-Hodgkin. In aggiunta ai già noti aumenti di ricorrenza di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, Parkinson in testa.

Inoltre già dagli anni '80, è anche classificato come interferente endocrino, che ha rivelato negli ultimi anni una serie di gravi pericoli, non ultimo dei quali una 'forte correlazione con l'insorgenza della celiachia' (studi del MIT, 2013-2014)

 

La situazione in Italia

È una delle sostanze più vendute  a   livello   nazionale   e   la   sua   presenza   nelle   acque è ampiamente   confermata   anche   da   dati internazionali, ma  il  suo  monitoraggio in Italia è  tuttora  effettuato  solo in  Lombardia. Oltre che in agricoltura è ampiamente impiegato  da Comuni e Provincie per la pulizia delle strade, dalle ferrovie per quella dei binari ed è presente anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica, Secondo il rapporto nazionale “pesticidi nelle acque” di ISPRA  le  sostanze  che  più  spesso hanno  determinato  il  superamento  della soglia sono:  glifosato e  il  suo metabolita AMPA, segnalando che in molte regioni italiane la rilevazione non viene fatta.

Dall' ARPAV(agenzia regionale per l’ambiente del Veneto)  ad esempio, sappiamo che nel 2007, nella sola provincia di Treviso sono stati impiegati 55.000 kilogrammi di “Glifosato” ed 8.000 kilogrammi di “Ammonio-Glufosinato  ”  altro diserbante che  è stato recentemente messo al bando dalla Comunità Europea perché classificato CMR (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction).  

In virtù del rischio e per il principio di precauzione sarebbe indispensabile adottare misure  cautelative per la salute pubblica di sospensione del pesticida, come hanno fatto catene di supermercati in Svizzera e Germania o alcune autorità pubbliche in diverse parti del mondo. 

 

A livello europeo, invece, è stato deciso di non adottare alcuna misura precauzionale, perché l’autorizzazione del glifosato scadrà il 31 dicembre e la procedura per l’eventuale rinnovo terrà in considerazione gli elementi scientifici rilevanti a disposizione. Lo ha comunicato il Commissario alla salute, Vytenis Andriukaitis, a Greenpeace, come riferisce l’agenzia  Reuters.  L’ennesima decisione “salomonica” che in nome del profitto di pochi mette a repentaglio la salute dei cittadini.  

In Italia, come detto uno dei maggiori utilizzatori di questo pesticida, il Piano Agricolo Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, include il glifosato; di conseguenza, tutti i Piani regionali per lo Sviluppo Rurale  finanziando nella misura 10 l’agricoltura integrata e conservativa, ne premieranno l’uso. In assenza di un intervento si creerà il paradosso che il PAN per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, promuoverà l’uso sostenibile di un prodotto cancerogeno.

 

Gli impatti del glifosato sul sistema suolo-piante

Dopo l’irrorazione, il glifosato penetra nel suolo attraverso l'apparato radicale delle piante trattate e tramite i resti della vegetazione morta. È importante sottolineare che il glifosato colpisce la rizosfera, quella parte del suolo che circonda le radici ed è essenziale per la salute e l'assorbimento

dei nutrienti da parte delle piante. Ricercatori  indipendenti  stanno  pubblicando  studi  che  dimostrano  l'impatto  del  glifosato  su funzioni chiave della rizosfera. Tali effetti includono: 

-Ridotto assorbimento di micronutrienti essenziali da parte delle colture; 

-Riduzione della fissazione dell'azoto, che causa resa inferiore dei raccolti; 

-Maggiore vulnerabilità nei confronti delle malattie.

 

Questi cambiamenti possono avere impatti diretti sulla salute e le performance delle colture. Alcuni patogeni delle piante – come il “mal del piede dei cereali” (Gaeumannomyces graminis), i funghi parassiti del “damping off” dei semenziali o del marciume radicale, e la sindrome della morte improvvisa nella soia – sono agevolate dalle modifiche indotte dal glifosato nella biologia e  nella  chimica  del  suolo.  Questi  impatti  sono  fonte  di  preoccupazione  per  agricoltori  e società civile e vanno verificati con urgenza.

 

Cosa chiediamo

 

Le scriventi associazioni chiedono al Governo Italiano, ai Ministeri competenti, di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti a base di glifosato. 

Chiede alle Regioni  di rimuovere il prodotto da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono e di escludere da qualsiasi premio le aziende che ne facciano uso evitando di premiare e promuovere  “l’uso sostenibile di prodotto cancerogeno”.

 

 

Organizzazioni che hanno promosso il Manifesto:

 

AIAB – Associazione Italiana Agricoltura Biologica

Firab – Federazione italiana per la Ricerca in Agricoltura biologica e biodinamica

 

Il Manifesto “STOP GLIFOSATO” è stato sottoscritto da:

 

Associazione biodinamica italiana

Federbio

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