“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.” Italo Calvino

L'Amianto della Frattina




                             L’Amianto della Frattina

Cessione bonaria di 4000 metri di terra avuta cortesemente dalla proprietà al fine di bonificare l’area , almeno il livello spondale , questo l’accordo firmato tra Comune di Castelvetro e proprietà del terreno ,  quello dal quale abbiamo visto in questi 2 anni affiorare di tutto , dai refrattari spaccati, alle pile  di mattonelle , ai fanghi ceramici , ai cavi elettrici , all’amianto , ai sacchi di materie prime.
                      
Che ora siano venuti a mancare i soldi è pacifico ed acclarato , la Regione piange , il Comune piange , ARPA si giustifica , la Provincia sopravvissuta media , gli studi tecnici correlati aprono le braccia, i vari funzionari comunali che hanno visto negli anni la disponibilità economica dello Stato e che se ne sono fregati ,vengono anche incaricati dei lavori, insomma un film che sarebbe da cinema comico , quasi come incaricare il lupo di accudire il gregge, o come sapere che tutte le gatte operate da quel veterinario per essere sterilizzate muoiono dopo l’intervento e tutti continuano a portale sempre da lui con fiducia, ma il pubblico è un'altra cosa.
Dopo il primo blocco di amianto estratto dalla sponda, urgentemente, dal precedente Sindaco Montanari Giorgio ,con un lavoro effettuato in sinergia ed a basso costo, tra ufficio tecnico del Comune , Sindaco ed Hera , nel quale furono asportate 11 ton di Amianto frammisto a terra e detriti , ora con questo secondo approccio a oltre 1 anno di distanza dal primo sono emerse le prime sorprese ,  che l’amianto ,ed era prevedibile, non è solo quello visibile ma si addentra per metri nella sponda ,ed il risultato è questo , tonnellate e tonnellate di amianto che è stato impilato insieme a vari materiali per fare un argine al fiume.
Dei 58000 euro stanziati per bonificare , che significa asportare ed inertizzare il materiale , guardando con gli operai il lavoro  da fare  e la lunghezza della sponda , appare come una cifra ridicola tanto più se si conosce il fatto  che in fondo ,dall’altra parte della frattina giace visibile una lunga fila di amianto dentro la terra, sepolto chissà da quanto.

                    

Mi ritornano  in mente , come la canzone di Battisti ,  le parole che in vari uffici tecnici mi sono sempre sentito dire , la caratterizzazione anche da noi era errata , quando abbiamo scavato abbiamo trovato di tutto .
Se pensiamo che in questo sito della Frattina , il maggiore dei SIN della RER  , l’amianto non doveva essere presente dai dati ARPA , e non si sa quante tonnellate ve ne sono sepolte , nonostante la caratterizzazione ARPA, abbia sempre affermato non esservi amianto, ( caratterizzazione del 2005 ), appare  ora ridicola la cifra stanziata ,ma sorge anche il dubbio  che i 4000 metri di terra di cessione bonaria ,possano realmente essere bonificati o sia stata una cessione di manica larga , questo lo vedremo nel futuro.
In un sito che dal 1970 al 1985 è stato riempito con tutte le porcherie industriali , in barba alla leggi allora vigenti , con una prassi che era più importante delle leggi , con un atteggiamento come affermato dalla Regione , a fine anni 90, di completa riluttanza a voler compartecipare alle spese di bonifica del SIN da parte degli industriali del settore, i veri responsabili di questo disastro , che in questo caso sono riusciti a vendere ad un piccolo agricoltore il terreno ricoperto con un po’ di terra  per fargli spandere i liquami dei maiali.
Se questo è il quadro che emerge di quegli anni , appare un vero signore lo Stato ,tanto vilipeso ed offeso , manifestato ed insultato da tutti , lui che diceva nel 1997 eccovi 14 miliardi  di lire per la Frattina , bonificate ,recintate al più presto ,sono rifiuti tossici adesi ad un fiume , e mi raccomando ,affermava , cercate l’amianto e il mercurio .
In pratica cornuti e mazziati , c’erano i  soldi e non li abbiamo utilizzati , lasciando un campo con 30 cm di terra che copriva 5 metri di fanghi ,sul quale per 20 anni si è coltivato come se fosse stato un prato finlandese , ora non ci sono i soldi , abbiamo rivelato alla città cos’è la Frattina , ma corriamo il rischio di avere per sempre 4,35 ettari di terreno pieni di metalli pesanti per  sempre sepolti ,lasciando ai nostri figli questo triste dono , incapaci di lasciare una terra fertile alle generazioni future , chiusi nella spartizione di qualche pezzo di terra F3 ( agricolo ) trasformato in D2 ( edificabile industriale ).
A vedere quei sacchi impilati , quelle decine di tonnellate d’amianto che lentamente sarebbero stati trasportati in  fiume e poi in mare , si comprende che il lavoro di ricerca di questi due anni è servito , è stato utile per portare alla luce un problema sepolto ,il triste rapporto che abbiamo con la nostra madre terra , ma la  Frattina ha, come una cartina tornasole , anche permesso tristemente di comprendere che  la strada della coscienza e del rispetto dell’ambiente è una strada ancora tortuosa quando in gioco ci sono prospettive affaristiche speculative .
Osservare quella collina di fanghi ceramici che dopo 7 anni si erge ancora a lato della Pedemontana , incapaci di ripristinare il campo , anche perché sotto di essa esiste solo una caratterizzazione ARPA e nulla più , è avvilente e squallido , soprattutto quando si conoscono i dati , e cioè che la terra contiene in quella collina anche 100 gr di metalli pesanti per kg .
Possiamo dire per ora ce l’abbiamo fatta , abbiamo camminato , osservato , raccolto , studiato ,ci siamo scontrati logicamente con chi voleva e vuole insabbiare tutto ,abbiamo toccato tutti gli uffici pubblici , fino ai massimi livelli ,  ma  ora la scritta A, Amianto , sui sacchi, compare , i sacchi vengono caricati e la bonifica inizia speriamo di arrivare alla piena bonifica per ridare la terra alla terra 


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