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22/12/2014 Incontro in regione Emilia Romagna - settore ARIA e RIFIUTI



Il 22 Dicembre 2014 l’AIF , Ambientinforma , ha incontrato in Regione Emilia Romagna i responsabili / funzionari del settore Aria e Rifiuti della regione.

Scopo dell'incontro :  analizzare e portare a conoscenza  della stessa,  le modifiche avvenute in sede Comunitaria  del nuovo reg 592/2014 (allego 5 ) che, dal 15 Luglio 2014 , modifica il reg 142/2011 riguardo  la possibilità di incenerire a mezzo motore endotermico ( MCI) i RIFIUTI di cat 1 , i peggiori nel settore, in tutto il territorio Europeo , compreso quello italiano .

All'incontro abbiamo portato : le risposte pervenute ( allego 1 ) in ottobre 2014 direttamente dalla DGSANCO , Ministero della Salute Europeo , dal capo Unità , dott Laddomada , dalla dottssa Lidia Costa e dal dott Klemencic , al quesito che era stato posto per comprendere la legittimità di tale modifiche , e una  ulteriore lettera (allego 2 ) scritta in risposta per   manifestare la nostra contrarieretà  a tale decisione .
Nelle due ore di colloquio in Regione , si sono analizzati tutti gli aspetti relativi alle probabili incognite scaturite da questa modifica legislativa che aprono scenari di dubbia utilità sul piano delle fonti energetiche.

Innanzitutto occorre  vedere il problema nell’ottica  dei RIFIUTI e non delle fonti rinnovabili!!  Cio' perche', dato che come molti sanno il cat 1 comprende  le carcasse di cani , gatti , animali da circo ,  materiale specifico a rischio BSE etc, non siamo nelle fonti rinnovabili e non siamo nelle biomasse ma esclusivamente nel settore RIFIUTI., accertato dalla RER nel 21 Settembre 2012 con specifica documentazione del Ministero dell’Ambiente.

Quindi si tratta semplicemente di incenerimento rifiuti al pari dei rifiuti dei cosiddetti termovalorizzatori .

Analizzando con i funzionari della Regione l’aspetto energetico  del  nuovo regolamento approvato e che quindi è valido dal 15 Luglio di quest’anno, e' emerso che :

Data una ipotetica massa ad es di 100 kg di cat 1 e  trattandola con bollitori, coclee, centrifughe, silos riscaldati verticali, filtratori, etc con un enorme dispendio energetico e di acqua ne consegue che :
80 kg diventano CICCIOLI
20 kg soltanto diventano GRASSO che fluidificato diventa combustibile liquido per il motore di cogenerazione.

I CICCIOLI , chiamati volgarmente in questo modo in quanto sono la parte più grossolana, sono destinati ad essere insilati , poi trasportati alla Tampieri di Faenza o ad altro inceneritore per la distruzione a 1100 gradi 

I restanti 20 kg devono essere fluidificati  a 80 gradi , entrano nel motore endotermico e la legge prevede che debbano sostare per 0,2 sec a 1100 gradi o per 2 sec a 850 gradi .

La legge europea approvata ribadisce ancora che i fumi in uscita debbano essere inceneriti con le medesime temperature sopradescritte , con un post combustore che solitamente è a metano, quindi fonti fossili , per incenerire i fumi in uscita da un cogeneratore che incenerisce rifiuti animali .

In pratica solo quel 20% di prodotto rifiuto ottenuto da una massa 100% deve subire un trattamento con fonti fossili per garantire la salute degli abitanti e dei prodotti attigui all’impianto.
Quindi da una massa 100 iniziale che tratto in  toto con un notevole dispendio energetico che non è inferiore al 50% dell’energia prodotta finale , recupero solo un 20 % che produce corrente da mandare al GSE , ma a questo devo aggiungere un postcombustore a fonti fossili per incenerire i fumi in uscita con un saldo energetico che è certamente deficitario vanificando gli sforzi per recuperare energia pulita

A questo si associa anche un motore a metano ( fonti fossili ) di cogenerazione che aspira  gli odori nauseabondi per abbatterli all’interno dello stesso in modo da rendere un trattamento rifiuti animali compatibile con il territorio se possibile .

Dato che tutti i dati tecnici confermano che i motori a grasso animale sono motori freddi , 500 gradi di T e 750 giri minuti , quindi non viene ad essere neppure rispettato all’apparenza il primo dettato della legge ( 850 e 1100 ) , non si riesce a comprendere come sia stato possibile approvare tale variazione in sede Comunitaria e proprio nel periodo del semestre Italiano appena iniziato ( Luglio 2014).

L’Europa afferma nella sua risposta al nostro quesito che trattasi di Appendice alla caldaia a 1100 gradi , a questa risposta abbiamo formulato le nostre osservazione nella lettera allegata in quanto 4 pistoni e una caldaia sono cose completamente diverse fra loro , a nostro avviso avrebbero dovuto fare sperimentazione con EFSA , art 20 del 1069 , e dopo la sperimentazione e l’eventuale approvazione o bocciatura comportarsi di conseguenza.

Altro lato oscuro nella risposta pervenuta dall’Europa è quello che riguarda la frase RENDE QUASI TRASCURABILI IL PERICOLO BSE, volendo significare con queste parole, che la temperatura di 100 gradi e la filtrazione dello 0,15% e i 3 BAR , rendono quasi trascurabile ………, parole che nel settore Veterinario e soprattutto della BSE ,o mucca pazza  sono INADEGUATE , e si è sempre ragionato con massima attenzione alle elevatissime temperature per il prione BSE .

Da tenere conto che proprio l’EFSA nel 2009 -2012 ha bocciato tre progetti di termolavorazione del cat 1 bocciando anche i 16 BAR di pressione e i 250 gradi in quanto il principio di precauzione era superiore alla probabile termodistruzione del prione ( allego )

In merito, il Servizio Veterinario competente in Regione si è già espresso in ottobre di quest’anno convalidando invece l’operato dell’Europa nel regolamento 592, e adducendo che tutti i margini di sicurezza sono stati rispettati per cittadini ed ambiente ( allego 3 ) .

In sostanza dopo le due ore di colloquio possiamo affermare, confortati anche dalla positiva mail di risposta del prof. Baldi Ugo, che ha giudicato pertinenti le nostre osservazione all’Europa, massimo esperto in Italia di sottoprodotti di origine animale , che il colloquio in Regione ha aperto uno squarcio in merito alla utilità di questa tecnica distruttiva dei rifiuti  animali  per vari aspetti :
a)      la normativa cita temperature da raggiungere obbligatoriamente che i motori MCI non possono raggiungere e cita tempi di permanenza nel motore del combustibile che in base al n. giri non è possibile realizzare , per questo aspetto i funzionari della RER hanno deciso di approfondire con una precisa informazione ingegneristica
b)      la normativa cita l’incenerimento dei fumi in uscita ripetendo l’obbligatorietà  del rispetto con un post combustore a fonte fossile
c)      l’utilizzo del post combustore a fonte fossile vanifica gli sforzi per produrre energia da fonti che diciamo essere rinnovabili 
d)     sono state richieste dai funzionari altri chiarimenti in merito oltre a quelli riportati e lasciati in chiavetta , a supporto la dott.ssa Patrizia Gentilini ha fornito alla RER documentazione che alleghiamo ( allego 4 )
e)      la stessa RER ha affermato con i funzionari nella mattinata che il saldo zero e la legge 51 in Regione devono essere rispettate,in questo caso abbiamo ribadito la  proposta di delocalizzare eventuali impianti di questo tipo in aree non abitate e di nullo impatto ambientale.

Possiamo affermare che il nostro incontro anche se avvenuto a 5 mesi dalla richiesta formulata alla stessa Regione ,ha probabilmente permesso di evidenziare le incongruità, le incompatibilità , e le gravi carenze di una modifica ai regolamenti sanitari  che se applicati aprirebbero certamente scenari di trattamento rifiuti animali nella Regione con gravi incognite.

Il lavoro svolto da Ambientinforma è stato certamente quello di informare , non solo i cittadini come ci proponiamo di fare a breve  , ma le strutture deputate a questo ,o alla applicazione delle normative che spesso interessando vari settori , dall’Ambiente al Sanitario , ai Rifiuti ,  rende invisibile la intersecazione di questi aspetti ,se non si ha una visione completa del problema.

Questo abbiamo cercato di fare , illuminare in maniera completa, una metodologia termodistruttiva che ha molti lati oscuri al fine di  tutelare ambiente e salute.

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